Come abbiamo visto, il fazzoletto da taschino è un accessorio in circolazione da millenni, che ha testimoniato l’ascesa e la caduta di imperi ed il continuo fluire della moda. Dapprima divenne famoso tra gli egizi, poi fu amato dai greci e dai romani ed utilizzato attraverso il Medio Evo come oggetto decorativo, indossato da re e nobiluomini.
Ad ogni modo, se i decorati fazzoletti di seta del passato possano davvero essere chiamati fazzoletti da taschino è una discussione ancora aperta. Per le popolazioni dei tempi antichi – con l’eccezione forse dei romani – il fazzoletto era un accessorio puramente funzionale e pratico. Era usato per tamponare il sudore dalle sopracciglia, come nosegay (letteralmente “mazzolino di fiori”, un pezzo di tessuto profumato per proteggersi dai demoni presenti nei cattivi odori) e per pulire il viso, il naso e le mani. Mentre in passato aveva tutte queste funzioni, è solo nell’epoca moderna che il fazzoletto da taschino diventò davvero un accessorio di tendenza e un’icona dello stile sartoriale, cominciando a dare il meglio di sé.
Una Breve Storia del Completo a due Pezzi
Per capire la storia moderna del fazzoletto da taschino, dobbiamo prima dare un’occhiata all’evoluzione della moda maschile dalla metà del XIX secolo in avanti. Due città dominavano il mondo a quel tempo – Londra e Parigi – e anche la moda veniva dettata ed esportata da queste due raffinate metropoli, come del resto avviene tutt’oggi. Il completo a due pezzi come lo conosciamo oggi (formato da un paio di pantaloni ed una giacca abbinata, a volte accompagnati da un gilet ed indossati con una camicia con il colletto) venne da una graduale evoluzione della moda, che ha la sua genesi nella moda maschile formale della Reggenza d’Inghilterra. All’epoca diventò di moda per i gentiluomini vestirsi in maniera più sobria di quanto non fosse stato fatto in passato. Il periodo precedente, infatti, era stato caratterizzato dalla vanità e dalla stravaganza: la decadenza imbellettata della corte francese sembrava aver perso la testa – sia metaforicamente che letteralmente, nelle mani di Madame Ghigliottina. Così i colori vivaci e le iarde di merletti sono stati rimpiazzati da colori austeri, scuri frac, camicia, pantaloni e cravatte perfettamente annodate. I fazzoletti di seta, spesso molto decorati, rimasero di moda e a questo punto, erano molto più discreti dei loro equivalenti delle epoche precedenti e tenuti nelle tasche dei pantaloni o dei gilet e usati per diversi scopi.
La moda dei completi da uomo più semplici, ben modellati e dal taglio pulito, continuò nell’epoca vittoriana. Durante i cinquant’anni successivi, le mode ed i codici sociali continuarono a rilassarsi e lo stesso accadde alla rigidità della moda formale. Arrivati agli anni ’20, il completo – ad unico petto, aderente, indossato con pantaloni scuri e semplici – era diventato la norma. Di certo, desta stupore e commenti il fatto che il design essenziale del completo da uomo sia minimamente cambiato per circa un secolo. Dopotutto, questa è la marca distintiva di un classico!
Negli anni ’20, durante il periodo tra le due guerre e verso gli anni ’50, nessun gentiluomo si sarebbe visto con un completo senza un fazzoletto da taschino – a punta e piegato in direzione opposta a quella del cuore nel taschino sinistro. Le ragioni di questa posizione sono piuttosto semplici ed ovvie, in realtà. Se i gentiluomini avessero dovuto tenere il fazzoletto di seta raffinata o di lino nella tasca dei pantaloni (insieme alla pipa, alcune monete, etc.) si sarebbe sicuramente stropicciato e sporcato. Ecco perché deve essere tenuto nel taschino superiore della giacca, dove non solo è salvo dall’essere danneggiato, ma dov’è anche messo in mostra. Questa decisione di muovere l’accessorio e renderlo visibile ed il modo in cui la tendenza si diffuse, fu l’inizio ufficiale del fazzoletto da taschino come puro accessorio. Non più usato per altri scopi, era diventata una moda abbinarlo con le cravatte e decorarlo con monogrammi e motivi.
La moda di Hollywood e i Movimenti Giovanili
Il fazzoletto da taschino ha avuto il suo primo momento di grande popolarità negli anni ’50, l’epoca d’oro di Hollywood. Era un periodo in cui i film avevano un’influenza enorme sul pubblico e l’idea di stella del cinema si stava affermando velocemente in modi mai visti prima. Quando James Stewart e Cary Grant apparivano sullo schermo – mai senza un raffinato fazzoletto da taschino perfettamente abbinato con i loro completi informali – influenzavano ondate di giovani uomini di tutte le estrazioni sociali, che volevano vestirsi allo stesso modo. Curiosamente, questo accadde all’incirca nello stesso periodo in cui i fazzoletti di carta cominciarono ad entrare nell’uso comune –segno della perdita dell’uso pratico del fazzoletto di stoffa a favore di quello decorativo.
Da allora in poi, il fazzoletto da taschino di seta attraversò diverse fasi, passando dall’essere di moda al non esserlo e poi ad esserlo di nuovo, così come idee e movimenti andavano e venivano. Esso divenne parte di un movimento giovanile negli anni ’60 in Inghilterra con i Mods e i Teddy Boys. Entrambe queste sub-culture coinvolgevano giovani uomini – solitamente appartenenti alla classe operaia – che si prendevano cura del loro aspetto per la prima volta. Il loro look era costituito da completi aderenti e fazzoletti da taschino colorati, abbinati a delle cravatte sottili. Sebbene i fazzoletti da taschino siano rimasti in auge da allora fra i giovani alla moda, è difficile pensare ad un’altra sub-cultura giovanile che l’abbia avuto come accessorio centrale del proprio look.
Il Declino del Completo
Mano a mano che il ventesimo secolo avanzava, cominciò il declino del completo da uomo. Certamente, anche gli ambienti professionali cominciarono ad ammorbidirsi e dai “casual Fridays” – i “venerdì informali” – si passò all’assenza di dress code. Le cravatte diventarono meno ordinarie e i completi dai tagli più rilassati la norma. Sebbene sarebbe allettante dichiarare qui la morte del fazzoletto da taschino, in realtà accadde proprio il contrario. Il fazzoletto da taschino diventò un segno di distinzione ancor più che in passato – il perfetto tratto riconoscitivo di una persona di classe ed eleganza. Indossare un fazzoletto da taschino come negli anni ’20, ’30, ’40 e ’50 è un’audace dichiarazione: il rifiuto delle sciatte mode del presente ed il desiderio di porre l’eleganza al di sopra di tutto.
Oggi, nella seconda decade del ventunesimo secolo, viviamo in un’epoca in cui la moda è una sorta di postmoderno bricolage: una moda presa in prestito da diverse culture ed epoche, mescolate insieme in un raffinato assemblaggio di colori, tessuti e stili. Il fazzoletto da taschino è diventato l’emblema di questo concetto: rappresenta un tocco di classe vintage ed eleganza senza tempo, in un’epoca in cui apparentemente qualsiasi cosa è accettabile. I fazzoletti da taschino in seta o in lino permettono ad un individuo di esprimente significativamente il loro senso dello stile, dando l’opportunità di abbinare colori con immaginazione, di giocare con i motivi o scegliere le illustrazioni che riflettano la sua personalità. Nella moda da uomo, portano un tocco di giocosità, colore e vita ad un completo o ad una giacca monotoni e permette ad un po’ di originalità di brillare.
Abbiamo anche visto per la prima volta l’ascesa del fazzoletto da taschino tra le donne, un segno che eccellenza sartoriale, raffinatezza e grande stile è qualcosa di aperto ad entrambi i sessi. Il fazzoletto da taschino oggi è un simbolo di gusto e stile e quelli che scelgono di indossarne uno – uomini e donne – portano avanti una raffinata ed antica tradizione, che è ormai giunta all’inizio del suo quarto millennio.